La Diocesi ospite

Liturgia del giorno

Media cattolici

 

Villata: una rigenerazione pastorale

Villata: una rigenerazione pastorale

PDFE-mail

Una rigenerazione pastorale che ri-qualifichi l’offerta più che lamentare la povertà della domanda. Così Giovanni Villata, responsabile del Centro studi e documentazione della diocesi di Torino, chiamato ad argomentare, con dati alla mano, sulle principali tendenze circa la frequenza alla Messa, alla Comunione, alla Confessione e la preghiera personale degli italiani, ha invitato a guardare al futuro, rincuorato da quella fascia minoritaria di credenti che, anche grazie a percorsi inediti, hanno raggiunto un livello più adeguato di consapevolezza dei contenuti della propria vocazione cristiana e tentano di tradurli nella vita quotidiana.

Villata mostra come nell’odierno contesto socioculturale, in cui non c’è più una religione egemone, ritenuta unica depositaria della verità, le parole spiritualità e preghiera siano presenti con connotazioni diverse, ma tutto ciò non sfocia in una vita eticamente più corretta, bensì in un realizzarsi dell’individuo (anche il rapporto con l’altro è visto nella prospettiva dello stare bene con se stessi). Circa la preghiera, aggiunge: “Esiste sempre il pericolo di costruire una preghiera personale come frutto di una disordinata contaminazione di elementi religiosi provenienti da tradizioni diverse: una specie di self spirituality che sfugge ad ogni controllo non solo di un’istituzione, ma anche della persona stessa”.

Dal punto di vista della pastorale, Villata, suggerisce tre attenzioni prioritarie e strategiche: la liturgia, spazio che irrompe nel nostro modo abituale di vivere e che trasforma i rapporti con Dio e fra di noi; l’appartenenza, per superare autoreferenza e autosufficienza e costruire ambienti in cui la fede sia vissuta e vissuta insieme; gli adulti veri e la famiglia perché i giovani vedano e tocchino modelli per il futuro.

In tutto questo occorre essere vigili e accorgersi che esiste una distonia di comunicazione tra domanda e offerta: ciò richiama il problema dell’inculturazione della fede e dell’evangelizzazione della cultura. La domanda del cardinale Montini, poi divenuto Paolo VI, è attuale: “A che serve annunciare delle verità importanti per la vita delle persone se le persone non le comprendono?”.