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Blasetti: Comunità Emmanuel, esempio di corresponsabilità nella vita affettiva e nella fragilità

Blasetti: Comunità Emmanuel, esempio di corresponsabilità nella vita affettiva e nella fragilità

“La corresponsabilità nella vita affettiva e nella fragilità ha bisogno di essere pensata ma anche fatta”. Don Paolo Blasetti, fondatore della Comunità Emmanuel, ha declinato quest’assunto presentando un’esperienza concreta, ovvero la Comunità Emmanuel, nata a Lecce e poi diffusa in tutt’Italia, dedicata all’accoglienza di persone che vivono in condizione di marginalità (extracomunitari, tossicodipendenti, senza dimora ecc.).

La comunità, ha raccontato, “nasce da un gruppo di preghiera di laici che nel loro itinerario si sono domandati come potessero incarnare nella storia e nella quotidianità la loro fede, come cioè la loro esperienza di Dio li aprisse all’incontro con gli uomini nell’area affettiva e della fragilità”. “Non un individuo che pensa un progetto, ma un gruppo di persone”, ha precisato Blasetti, e “questo ha innescato un movimento profondo di discernimento comune” che ha portato, all’inizio degli anni Ottanta, alla nascita della Comunità. “L’accoglienza – ha aggiunto – prima ancora che un luogo fisico logistico è un luogo umano e come Dio ha condiviso la nostra condizione umana accogliendola, così si è chiamati ad accogliere non offrendo una struttura, ma il ‘mettere vita con vita’, il farsi compagni di cammino a chiunque bussi alla porta”.